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Il Testo nella Musica Sacra
Musica Sacra: l'importanza del testo
Approfondiamo in questo spazio un primo aspetto importante della Musica Sacra: il testo.
Purtroppo nella scelta dei canti troppe volte si trascura il contenuto del testo a vantaggio di una piacevole, attraente melodia e/o accompagnamento ritmico che non sempre esaudisce pienamente quanto dettato dalla Liturgia. Diamo allora uno sguardo a quanto indicato nei principi e nelle norme.
a cura di Mauro Bertini
1. PRINCIPI
1. Il testo dei canti che si usano negli Atti Liturgici: Messa, Sacramenti, Sacramentali e Liturgia delle Ore deve essere preso dai Libri Liturgici del Messale Romano, Rito dei Sacramenti, Liturgia delle Ore, Sacra Bibbia, o da qualche altra fonte liturgica approvata dall'autorità competente (S.C. N° 121). Negli altri canti sacri il testo deve avere un contenuto religioso, cioè, in relazione con Dio o con l'economia della salvezza.
2. Quando un testo originale presenta difficoltà per la sua musicalizzazione adeguata può essere modificato nella sua forma, non nel suo contenuto; però il canto con il testo così modificato, per poter essere usato negli Atti Liturgici, deve essere approvato dall'autorità competente, la quale per questi casi è la Conferenza Episcopale. Questa, per dare la sua approvazione, dovrà verificare che non sia stato alterato il significato né il contesto dell'originale (1.G.M.R. N° 26).
3. Il permesso del Concilio Vaticano II per l'uso della lingua vernacola di ogni Paese nella Liturgia non va intesa né deve dare per risultato che la lingua latina, che rimane la lingua ufficiale della Chiesa, sia quasi totalmente esclusa dalle azioni sacre.
2. NORME
1. Il testo dell'Ordinario della Messa non deve essere modificato né tutto né in parte, né tanto meno sostituito da un altro diverso. Pertanto, si stia attenti ad alcuni canti che attualmente si utilizzano in relazione con il Gloria, con il Santo e con l'Agnello di Dio.
2. Si promuova il canto con testo latino di certe parti della Messa come il Kyrie, il Sanctus e l'Agnus Dei con le melodie più facili del repertorio Gregoriano, e alcune Antifone e Inni, dando al popolo la traduzione della parola perché capisca il senso di quello che si canta.
3. Un canto con testo modificato deve essere considerato come canto sostitutivo che sia stato approvato dall'autorità competente.