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Il Testo
strofe:
Io ti offro ciò che ho, una goccia che cadrà
tra le onde del mare di felicità che nel tuo calice berrò.
Ciò che sono io ti dò, un granello in mano a te
che gettato nel solco pane diverrà, briciola dell’eternità.
Ritornello:
Prendimi tra le mani
insieme al pane e al vino
e fa’ di questi doni
il pegno del divino per noi
"Grano minuscolo"
"Umile gocciola"
"Pegno d’eternità"
"Felicità per noi."
Cosa dice il Testo
Il Tema (Articolo estratto dall'album: Cerco il tuo volto)
Il segno conviviale è – nella sua interezza – il luogo nel quale il Signore instaura il profondo legame che esiste fra il sacrificio della sua vita e la sua trasformazione in dono e nutrimento per i suoi. Portare doni simbolici fa parte della sua grazia ospitale. Preparare la tavola della celebrazione, iscriverne i gesti nello spirito evangelico del dono, incorporare nell'offerta il desiderio di rendersi degni del dono di Lui, sono i tratti di uno stile cristiano che il piccolo rito di presentazione dei doni può custodire e propiziare.
Pierangelo Sequeri
(L'autore)
Come Cantarlo
Per l'esecuzione e l'utilizzo (Articolo estratto da: Cerco il tuo volto)
La presentazione delle offerte nella liturgia eucaristica è un rito che chiede mano delicata e spirito lieve. Bisogna evitare un'enfasi eccessiva del gesto dell'offerta, che farebbe regredire il simbolo verso l'archetipo di antichi riti, in cui si esalta l'immaginario ancestrale di uno scambio con la divinità (genericamente rivolto alla fecondità della terra e al benessere della comunità).
Ma bisogna anche guardarsi dal rischio di cancellare la qualità simbolica del rito, che lega la preparazione della mensa alla preparazione dell'ospitalità del Signore, attraverso una sbrigativa risoluzione puramente funzionale del momento dell'obolo. Il momento dell'offertorio deve essere adeguatamente istruito: e soprattutto, interpretato dal vivo nel modo giusto.
Questo canto vi può contribuire proprio mediante l'enfasi che il suo dettato poetico e melodico pone sulla piccolezza del simbolo in cui è racchiuso il nostro dono. Preparazione del nostro spirito all'immensità incomparabile di ciò che stiamo per ricevere per puro amore, invece che ingiustificata esibizione delle ricchezze di cui disponiamo per meritarlo. In realtà, ciò che desideriamo mettere a disposizione siamo proprio noi stessi. Ben consapevoli che, se il Signore ci accoglie e ci trasforma, noi stessi potremo diventare un seme del suo campo e un chicco della sua vigna.
Pierangelo Sequeri
(L'autore)
Note Autore
Testo:
P. Stradi
Musica:
M. T. Henderson
J. Belamide
Edizioni:
Città Nuova
Video Canto
Uso Liturgico / Risorse Utili
Canto per la presentazione dei doni
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