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I Canti nella santa Messa -
curato e tradotto da Mauro Bertini
Premessa
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Diamo uno sguardo sintetico e schematico ma molto pratico, su quelli che sono i suggerimenti più importanti per la comprensione di una scelta oculata dei canti rituali della messa e del momento liturgico dove essi sono inseriti. Nelle prossime pagine entreremo più nel dettaglio approfondendo ogni singola tipologia di canto rituale.
Caratteristiche
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Canto d'ingresso
è la preparazione per cominciare la Santa Messa;
il popolo deve stare in piedi perché significa "Il camminare del popolo di Dio";
Si canta da quando inizia a camminare il sacerdote e termina al momento che arriva alla sede. (Nel caso si porti l'incenso il canto continua finché il sacerdote arriva alla sede);
il suo fine è motivare il pensiero alla celebrazione liturgica;
accompagna la processione del sacerdote e dei ministri;
dev'essere un canto allegro che inviti la comunità a partecipare all'Eucaristia;
il canto può basarsi sull'Antifona d'entrata.
Signore pietà
è l'acclamazione dei fedeli che chiedono misericordia;
è un canto di riconciliazione;
se non si canta si recita;
si canta e si suona generalmente in una tonalità minore, perché dà un raccoglimento più profondo;
si può fare con la ripetizione delle acclamazioni.
Gloria
è un inno che glorifica Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo;
d'accordo al tempo liturgico, non si canta in tempo di Quaresima e di Avvento; si canta di domenica e nei giorni di festa;
il Gloria si deve cantare essendo un inno.
Salmo
è la risposta del popolo alla Parola di Dio;
preferibilmente dev'essere il salmo corrispondente al giorno;
si può cantare il salmo completo;
si può cantare la parte che ripete il popolo e le altre si leggono;
si può leggere il salmo. Non è indispensabile che si canti;
si può cantare un salmo somigliante anche se non sia lo stesso;
non si deve intonare qualsiasi altro canto.
Alleluia
è una lode di acclamazione al Vangelo
liturgicamente non si deve omettere né aggiungere nessuna parola;
deve permettere la lettura dell'acclamazione in mezzo al canto o includerlo nel canto stesso;
in tempo di Quaresima l'espressione "alleluia" si cambia in "Onore e gloria a te Signore";
se non si canta si può omettere.
Canto per la presentazione dei doni
è un canto d'offerta del pane e del vino;
il testo del canto deve riferirsi alla trasformazione del pane e del vino, in Corpo e Sangue di Cristo;
si inizia a cantare quando inizia il rito dell'offerta (offertorio).
Santo
non si deve cambiare, togliere o aggiungere nessuna parola;
di preferenza deve cantarsi.
Padre nostro
non si deve cambiare, togliere o aggiungere nessuna parola;
si può cantare o recitare;
non si deve cantare con musica adattata di canzoni commerciali.
Scambio della pace
può essere cantato o non cantato;
se è cantato non deve prolungarsi più del dovuto per non rompere il ritmo di preghiera della messa;
si concluda nel momento nel quale il sacerdote è pronto all'altare per la presentazione di Gesù Eucaristia e si inizia l'acclamazione dell'Agnello di Dio.
Agnello di Dio
il canto dell'Agnello di Dio non può né deve essere sostituito dal canto della pace, né da nessun altro canto;
dev'essere cantato da tutta l'assemblea;
può ripetersi varie volte per accompagnare la frazione del pane;
si concluderà con: "dona a noi la pace".
Canto alla Comunione
dà al popolo un ambiente propizio per la meditazione;
di preferenza dev'essere un canto che parli del Corpo e Sangue di Cristo come alimento;
può essere un canto relazionato al Vangelo;
può essere un canto relazionato all'antifona della comunione;
solo nelle feste della Vergine può essere intonato un canto a Maria.
Canto di riflessione o di ringraziamento
da prolungarsi oltre il primo canto durante la distribuzione dell'Eucaristia, è possibile e dipendendo sempre dal momento, interpretare un canto molto soave di riflessione. Che aiuti alla meditazione.
non forzare questo momento, dobbiamo imparare a mantenere silenzio nel momento adeguato.
Canto Finale
può essere un canto che invita a rendere vita l'Eucaristia;
può essere un canto allegro di azione di grazie;
è l'invio, sentendoci popolo, di camminare uniti verso il mondo, liberamente;
può essere un canto alla Vergine.
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