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Re di Gloria
Ho incontrato te, Gesù, e ogni cosa in me è cambiata, tutta la mia vita ora ti appartiene tutto il mio passato io lo affido a te, Gesù, Re di gloria, mio Signor. Tutto in te riposa, la mia mente, il mio cuore, trovo pace in te Signor tu mi dai la gioia. Voglio stare insieme a te, non lasciarti mai, Gesù, Re di gloria, mio Signor.
Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me, Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.
Tutto in te riposa, la mia mente, il mio cuore, trovo pace in te, Signor, tu mi dai la gioia vera. Voglio stare insieme a te, non lasciarti mai Gesù, Re di gloria, mio Signor.
Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce hai dato la vita per me, Una corona di gloria mi darai. Io ti aspetto, mio Signor, (2 volte) io ti aspetto, mio Re!
Cosa dice il Testo
Il riferimento alla lettera ai Romani 8,39 di san Paolo è chiaro e immediato soprattutto all'interno del ritornello del canto “Re di Gloria”: "...Dal tuo amore chi mi separerà, sulla croce...". A conferma di ciò nello spartito originale appena sotto il titolo del canto troviamo il riferimento accennato prima: “Nulla potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”.
La nostra esperienza con Gesù Cristo si sintetizza nella espressione: amore di Cristo. Ovvero, l'amore di Cristo è l'atto di donazione che ci ha concesso durante la crocifissione: "sulla croce hai dato la vita per me...". In questa grande manifestazione di amore agisce anche l'amore di Dio Padre per mezzo del Figlio. Allora ecco svelata la chiave del tema di questa canzone: da questo grande amore nessun evento o circostanza che incontriamo nella vita presente potrà mai separarci.
La vita stessa di san Paolo è un esempio pratico di come può cambiare la nostra vita da quella mondana a quella di credente “vero”. Per una comprensione maggiore del tema di questa pagina, si rimanda all'approfondimento storico che trovate in wikipedia alla voce lettera ai romani.
Come Cantarlo
Ci sono canti con forme musicali in cui è bene eseguirli tutti insieme (coro e assemblea). Nella forma musicale “canzone”, ed è il caso di Re di Gloria, possiamo invece utilizzare diverse figure “protagoniste” che si avvicendano durante l'esecuzione del canto. Queste figure sono: il solista, il coro e l'assemblea. Vogliamo porre l'attenzione sull'altezza di alcune note che sono al limite delle capacità di estensione di quella che può essere una assemblea mediamente allenata e preparata, mentre per il solista e il coro non dovrebbero esserci problemi. Considerata la tonalità e la melodia del canto è preferibile che il solista sia una donna anche se non è esclusa la possibilità di utilizzo di una voce maschile. Vogliamo offrire due possibili modi di eseguire il canto qui esposto per permettere a chi avesse le capacità e i numeri per eseguirlo in modo completo, e in modo semplificato per quelle realtà musicali e corali meno mature.
Esecuzione completa:
- Solista (donna) – canta le prime due strofe
- Ritornello a 4 voci dispari
- terza strofa il coro a due voci dispari (Soprani e Contralti)+(Tenori e Bassi) nel finale 4 voci dispari
- Ritornello finale a 4 voci dispari.
Esecuzione semplificata:
- Solista (donna) – canta le prime due strofe
- Ritornello a 2 voci dispari o ad una voce (la voce dei Soprani)
- Terza strofa il coro a due voci dispari o ad una voce (la voce dei Soprani)
- Ritornello finale a 2 voci dispari o ad una voce (la voce dei Soprani)
Come al solito anche in questo brano lo spartito è privo di segni di espressione vocale. L'unico segno di espressione è dato dal "mp" (mezzo piano) all'inizio della prima strofa. Consigliamo al solista di cominciare le strofe con un volume di mezzo piano e di non aumentarlo, semmai di dominarlo via via che la melodia con note sempre crescenti inevitabilmente farà aumentare il volume in modo del tutto naturale vedi Fig. 1.
(Fig. 1)
L'interpretazione è qualcosa di personale e come detto non può fare a meno di uno studio sistematico del testo come parola di Dio, oltre che della musica. Più semplice l'esecuzione della terza strofa a due voci dispari che solo nel finale si completano nuovamente a 4 voci.
Analizzando le due versioni, che in realtà sono 3 nel momento in cui decidiamo di cantare sia il ritornello che la terza strofa ad una voce, sicuramente la parte più impegnativa è la prima relativa al ritornello a 4 voci dispari. La difficoltà in verità è solo iniziale, vedrete che prova dopo prova si riuscirà a raggiungere una certa sicurezza e una buona e più che dignitosa esecuzione corale. La solista va ricercata tra le migliori coriste a disposizione sia per capacità vocali che interpretative. Non trascuriamo mai una parte della nostra preparazione alla meditazione e al significato del testo, questo esercizio, ci permetterà di raggiungere con la nostra voce la mente e il cuore di quante più persone possibile: il canto è preghiera e deve aiutare il popolo di Dio a pregare.
Per i cori più giovani e alle prime esperienze si può provare a cantare sia il ritornello che la terza strofa a due voci dispari, affidando alle donne la voce relativa al soprano e gli uomini quella relativa al tenore. Volendo semplificare ancora di più al solista sarà affidata la prima e la seconda strofa, mentre coro e assemblea canteranno i ritornelli e la terza strofa ad un'unica voce seguendo quella dei soprani.
Come Suonarlo
Chitarra
Prima di riflettere sulle difficoltà esecutive dei vari strumenti, occorre interrogarsi su quale tonalità si vuole cantare e quindi suonare il canto Re di Gloria. La tonalità originale in Lab può dare qualche problema al chitarrista medio sia per la conoscenza di accordi particolari che per la qualità sonora del ritmo di accompagnamento che ne risulterebbe. Quindi volendo suonare in chiave originale consigliamo di inserire un capotasto mobile in prima posizione (primo tasto) sul manico della chitarra. In questo modo si potranno suonare gli accordi relativi alla scala maggiore di Sol che grazie al capotasto mobile risulteranno essere di mezzo tono più alti.
Organo / tastiera /chitarra
Se invece il canto in tonalità originale sembra troppo alto, in base alle forze presenti in campo, allora occorre trasportare il brano almeno di mezzo tono agendo sulla manopola corrispondente o suonare gli accordi relativi n Sol maggiore. Se si sceglie questa tonalità, la chitarra dovrà suonare gli stessi accordi dell'organista senza il capotasto. Con questa tonalità ci rimane la difficoltà finale data dall'aumento di tono che trasporterà il brano in Lab. Possiamo sforzarci di suonare le poche battute finali in questa tonalità oppure evitare l'aumento di tono qualora non si è nelle condizioni di eseguire discretamente questi accordi. E' bene non strafare mai e accontentarsi delle proprie capacità in vista di un miglioramento con la pratica.
Chitarra
Ascoltando l'arrangiamento originale la chitarra non è sicuramente la protagonista di questo canto anche se probabilmente figura nel ritornello insieme a tanti strumenti che danno l'idea di trovarci dentro una esecuzione orchestrale.
La tonalità originale in Lab come detto non aiuta certamente i chitarristi ad accompagnare questo brano che sono costretti anche a beneficio della voce ad usare un capotasto o ad abbassarlo (trasposizione) di mezzo tono ottenendo la tonalità di Sol maggiore.
Nella chiave di Sol maggiore la chitarra può accompagnare le strofe utilizzando un arpeggio specifico e nel ritornello può accompagnare con pennate secondo gli schemi di esempio inseriti in questa pagina.
L'esempio in figura mostra tre esempi di accompagnamento per tastiera estrapolati dallo spartito di Re di Gloria in chiave di Sol maggiore (-1/2 tono rispetto all'originale - Lab maggiore) . Le battute non sono consecutive ma scelte per mostrare tre diversi tipi di accompagnamento durante l'esecuzione del canto. Per le strofe suggeriamo l'accompagnamento (fig. A) in quarti. Durante le strofe si può qua e là variare l'accompagnamento in quarti, arpeggiando in sedicesimi le note dell'accordo dell'ultimo quarto (Fig. B). Infine l'accompagnamento in ottavi (fig. C) viene suggerito durante l'esecuzione del ritornello per dare più movimento al brano.
Strumento a fiato
Se si ha a disposizione un musicista che suona uno strumento a fiato come il flauto o magari l'oboe, si dovrebbe almeno provare a suonare la parte che introduce il canto della prima strofa. In realtà gli interventi del flauto sono diversi e in particolare durante il ritornello ma per cominciare si può tuttavia limitarsi a questa introduzione facile da eseguire. Per chi volesse cimentarsi alleghiamo lo spartito re di gloria per flauto e oboe.
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