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Madonna Nera
C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare una terra e un dolce volto con due segni di violenza: sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare la tua vita e il tuo mondo in mano a Lei.
Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio! Oh lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te.
Lei ti calma e rasserena, lei ti libera dal male perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli; Lei ti illumina il cammino se le offri un po’ d’amore se ogni giorno parlerai a Lei così:

Questo mondo in subbuglio cosa all’uomo potrà offrire? Solo il volto di una Madre pace vera può donare. Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore che ridesta un po’ di bene in fondo al
cuor.

 
 
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Il volto della Madonna Nera

Padre Adelfio Cimini autore del testo in italiano di Madonna nera, in una sua intervista dice che era una delle arie preferite di Giovanni Paolo II. La figura di Maria, nel corso del tempo, si è arricchita di diversi espressioni tra cui il titolo di Madonna nera. Il riferimento del canto è evidentemente alla Madonna di Czestochowa di cui l'intera nazione polacca è devota e si è rivolta tutte le volte che si è sentita minacciata.

In genere il volto nero della Madonna si rifà ai Vespri della Beata Vergine Maria in cui si legge "Nigra sum, sed formosa, filiae Ierusalem..." che si spiega col classico colore olivastro delle donne ebree. Nel caso invece della Madonna nera di Czestochowa il volto dell'icona è diventato scuro per via della fuligine e della polvere che nel corso degli anni si sono depositati sull'immagine. Già nella prima strofa "un dolce volto con due segni di violenza..." si fa riferimento ad un fatto storico ben preciso ovvero a quando gli Ussiti assalirono il monastero dove era conservata l'icona e la spaccarono in tre pezzi. Successivamente, dopo il restauro, sono stati impressi sul quadro due piccoli segni a ricordo di quei fatti. Il resto del testo è un continuo riferimento alla grande devozione del popolo polacco e ai tanti pellegrini che vengono da tutto il mondo verso Maria madre della speranza.

Per coloro che hanno un coro più preparato e con più esperienza, possono provare ad eseguire una interessante elaborazione del canto Madonna nera di Dino Stella che ringraziamo insieme al sito associazionecoriliturgici.it che ne ospita gli spartiti.

Il primo spartito per le voci del coro
è indirizzato ai soprani i contralti e i baritoni. L'altro spartito per organo e voci è rivolto invece all'organista e al maestro di coro.

L'elaborazione riguarda soprattutto la presenza di una terza voce da affidare alle voci maschili dei baritoni.

Le altre due voci sono quella dei soprani identica alla versione originale e quella dei contralti che seguiranno la melodia principale con qualche piccola modifica qua e la.

La struttura di questo canto è quella della canzone con il classico intercedere tra strofa e ritornello. Alla fine se si vuole l'ultimo ritornello lo si può cantare due volte.

Diverse possono essere le varianti esecutive. La prima che suggeriamo è quella classica dove le strofe vengono affidate ad una voce solista (meglio se femminile) e il ritornello all'assemblea e al coro. Nella seconda variante invece le strofe vengono cantate dal coro (possibilmente solo donne) e al ritornello si aggiunge anche l'assemblea assieme al coro rimanente. Infine una terza variante molto interessante che prevede la prima parte della strofa cantata dalle donne, e seconda parte della strofa cantata dagli uomini. Al ritornello le donne canteranno le note della melodia principale, gli uomini invece la seconda voce alta. Nella seconda strofa si invertono i ruoli cominciando gli uomini e poi le donne e così fino alla fine del canto.

Questo canto è facile da cantare e quindi destinato a chiunque: all'assemblea nella sua semplicità o al coro più preparato con l'inserimento di una seconda voce o terza voce.

I canti religiosi
più semplici da cantare alla fine risultano quelli più facili su cui cadere. Intanto segnaliamo una prima difficoltà di natura ritmica; occorre fare attenzione a non trasformare il tempo di 6/8 in quello di 3/4 per intenderci tempo di valzer. La seconda raccomandazione viene suggerita al coro alle voci alte che eseguiranno la seconda voce. Questa voce il cui spartito è disponibile qui a fianco, è un crescendo di note sempre più alte fino ad arrivare al mi quarto spazio di "ch'io viva ..." che rappresenta la difficoltà maggiore poichè sia l'altezza della nota sia la composizione della sillaba ("ch'io") non aiutano di certo ad eseguirla bene.  

 
 
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Suonato solo con l'organo e con la presenza di una buona corale, il canto acquista un'atmosfera di altri tempi.

Come introduzione si possono suonare le prime battute della prima strofa sino a "vuol tornare..." staccando brevissimamente le mani dall'organo per incominciare il canto.

Se si riesce a trovare un musicista che suona la tromba, quest'ultimo può suonare durante il solo ritornello le note della melodia principale, vi assicuriamo che l'effetto è davvero gradevole aggiungendo come risultato una certa maestosità e solennità.

La chitarra suonata da sola in mancanza di organista o insieme all'organo può comunque dare un buon sostegno al coro e all'assemblea purchè lo si faccia con equilibrio e perchè no seguendo i nostri consigli.

Qui a fianco già belli e pronti trovate il ritmo di accompagnamento da eseguire al ritornello e l'arpeggio da suonare invece durante le strofe.

Durante le strofe eseguiremo l'arpeggio qui proposto cercando di essere in linea con l'espressione dolce di questa prima parte del brano.


Subito dopo per dare una svolta al canto, sul ritornello  eseguiremo l'accompagnamento con l'utilizzo del plettro o delle dita della mano destra o sinistra per i mancini.



segni convenzionali:
p = pollice  i = indice   m = medio   
a = anulare

 
 

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titolo: Madonna nera
testo:
A. Cimini
musica:
A. Galaszewska
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tratto da:
Laudi popolari alla Vergine Maria
edito da:
Elle di Ci
anno:
1997

 
 
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